27 giu 2012

Riscende in campo....

Lo sappiamo tutti che il potere nel nostro paese è marcio ma ogni volta che ci viene ricordato verrebbe voglia di approntare nelle piazze la ghigliottina e giocare a calci con le loro teste.Ci ubriacano di cazzate da mattina a sera per tenere ferma una popolazione che non ce la fa più e che potrebbe esplodere da un momento all'altro.Per tenerci buoni ci strangolano privandoci persino dell'aria che respiriamo,consapevoli che una popolazione sfiaccata non trova la forza per organizzarsi e fare quella carneficina che sarebbe sacrosanto fare. Ci ubriacano incolpando altri potenti al di sopra di loro e colpevoli delle crisi che si stanno abbettendo sulla testa di intere nazioni.Certo che esistono altri poteri forti che ora si stanno mettendo sotto i piedi anche loro,ma chi ha permesso tutto questo se non la loro scellerata, maledetta disonestà?Al disastro provocato da loro si aggiunge il terremoto di coloro ai quali hanno ceduto lo scettro del comando.Questi mostri hanno aperto le porte dell'inferno e ora vorrebbero stupirsi di subirne le conseguenze e di rischiare anch'essi di essere travolti dalle fiamme?.E se poi leggo che  Berlusconi si proprio lui si auto candida a salvare l'Italia..hihihihi ma siamo mica scemi...lui che ci ha portato nella mer...
Il nano di Arcore ha sempre avuto questa duplice caratteristica: attirare consenso ma non saper assolutamente governare.Il fatto che sia stato a capo di questa ingenua?credulona? nazione per quasi vent’anni è dovuto soprattutto a due cose: 1) i suoi media che hanno fatto il lavaggio del cervello a migliaia di italiani inclini a credere a qualunque “fregnaccia”, se detta bene; 2) la sua grande capacità di cavalcare l’onda,sia stata essa l’anticomunismo latente in tanti italiani,dopo secoli di clericalismo e tanti anni di governi democristiani,sia l’insofferenza per tutte le regole, anch’essa tipica dell’italiano medio, per cui se c’è una legge, solo i fessi la rispettano e se c’è un modo di fregare il prossimo o lo Stato, è più che lecito, da veri furbi, sfruttarlo (ricordate quando disse: è lecito evadere le tasse, quando se ne ha possibilità?) Una volta eletto, se n’è fregato alla grande dei suoi elettori e degli italiani tutti, (tranne quella cerchia di affaristi-corruttori-sfruttato ri-sfruttatrici cui è legato da una società di “mutuo soccorso”) e ha fatto gli affari suoi, di cui ha goduto e godrà per gli anni a venire. (Anche oggi una parte consistente della sua assoluzione dall’accusa di frode sui diritti tv è perché i reati sono prescritti; per non parlare del falso in bilancio, abolito proprio!). Ora, del tutto fuorigioco a causa della sua totale incapacità a governare, e del fatto che non ha un partito alle spalle, ma solo nelle sue tasche, cosa di cui ormai si sono accorti anche i più addormentati dei suoi sudditi, cerca un altro “cavallone” su cui salire, quello della virtuosa lira uccisa dal perfido euro, e vorrebbe ergersi a salvatore della patria colui che ucciderà  il drago tedesco, ma non ci crede più nessuno e le sue promesse o minacce non fanno che rafforzare gli altri partiti e movimenti. (Grillo dovrebbe farlo presidente ad honorem del suo movimento!). Quando si dimise, io misi subito in guardia coloro che festeggiavano (andate a leggere i miei pezzi in quei giorni)pensando che il berlusconismo fosse finito e con esso si dovesse metter da parte anche l’antiberlusconismo, su cui anche la sinistra aveva marciato, trascurando così di metter a punto una sua precisa linea politica. A quasi un anno da allora, però, devo constatare che Berlusconi ancora tenta di ritornare alla ribalta, più farneticante e confuso (mentalmente) di prima, come un pugile suonato che continua a dare colpi penosamente a vuoto, dopo che il gong è scoccato e l’incontro è finito con la sua sconfitta definitiva, e intorno al ring non c’è più nessuno.  
Iddu, continua a pensare soltanto a Iddu(Rita Pani)
“Iddu pensa solo a Iddu” dissero, chiacchierando tra loro due boss mafiosi.Era il 2002, quindi la storia ha scritto ancora un decennio di sé e noi la conosciamo, anche se colpevolmente, quella che ci appassiona di più, forse perché più leggera e di facile comprensione, è quella che narra di mignotte e vecchi debosciati, di Betty e delle maschere di Obama, di abitini succinti da suore zoccole, che tolto il crocefisso dalle pareti, per via dei comunisti, lo hanno messo in mezzo alle tette e lo baciano, proprio come baciano la statua di Priapo.“Potrei fare il ministro in un governo Al Fano” dice ora Iddu, pensando sempre a Iddu.E certo che potrebbe, e anche senza condizionale. Un atto di umiltà, scrivono oggi i suoi servi, un modo per essere a servizio del Paese. Mi piace immaginarli battere tanta idiozia un dito alla volta sulla tastiera, e con una sola mano, mentre con l’altra si asciugano dal viso le copiose lacrime, e tutto intorno un frastuono di risate.Può. Salvarsi ancora dalla galera, restare inchiodato dentro un Parlamento con la sbandierata mira di assurgere al Quirinale. Maneggiare ancora danaro pubblico, spartirlo con gli amici e gli amici degli amici. Consolidare la prassi di delegittimazione delle istituzioni. Ratificare la legge del più forte, che non solo può, ma tutto può.Può, perché nessun cittadino oserebbe mai proibire che questo avvenga né con mezzi legittimi, né tanto meno con quelli illegittimi.
Può, perché egli stesso della politica ha fatto burletta, facendo sì che nascessero e si moltiplicassero i movimenti antipolitici - sempre più vicini a governare politicamente la nazione - i coscienziosi dell’ultima ora, e i sempre più raziocinanti astensionisti dell’ultimo giorno.Ministro della Giustizia? Istruzione? Lavori Pubblici? Pari Opportunità? Economia? Sanità? Welfare? Interni? Esteri? Cul Tura? Quello che si inventerà su misura, magari scritto per lui dall’ultimo degli autori del Bagaglino, rimasto in piedi dopo il massacro dell’Auditel?Non importa quale sia, basta fermarsi un attimo ed immaginarlo in uno di questi ruoli, incastonato nel contesto storico che stiamo vivendo, fatto di fame e di carestia, non solo economica, ma sociale e culturale. Uno spettacolo, non solo per noi, ormai persi e disillusi, ma soprattutto per quel mondo che aveva smesso di guardarci con gli occhi storti, e che meglio di noi, oggi esulta per la speranza di averlo ancora sotto i riflettori, per potersi almeno distrarre da tutte le angherie che ci opprimono.Poi un giorno, finalmente, al Quirinale … senza condizionale.

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