15 ott 2010

Alberto Fortis Sedia di lillà

Una delle più famose canzoni del cantautore italiano Alberto Fortis "magari sconosciuto ai più giovani," ebbe un grande successo tra la fine degli anni 70 e i primi anni 80 ...per coloro che non sono piu' tanto attempati e non appartengono a quella generazione prego di prestare attenzione al testo e il significato di questo pezzo "Sedia di lillà",una delle canzoni più tristi ed intime dell’autore.Ricordo di aver sentito anni fà un'intervista ad Alberto in cui confermava che la canzone era dedicata ad un suo caro amico,che dopo aver perso la mobilità della parte inferiore del corpo si suicidò per il dolore. Purtroppo è una storia vera. Nel testo racconta semplicemente della tristezza degli ultimi giorni dell amico e di come venga trovato nella propria camera privo di vita."non voleva più stare sulla sedia di lillà"significa anche che si era liberato del peso insopportabile della sua condizione e contemporaneamente  non sarebbe mai più stato da nessuna parte se non sotto terra.
L’uomo esprime tutto il suo dolore per il tradimento di molti amici,che probabilmente devono averlo abbandonato a se stesso dopo averlo visto in quelle condizioni, aumentando ovviamente il suo senso di solitudine ed il suo dolore, che lo spingeranno appunto al suicidio.Lui amava i suoi amici, ma loro comunque l’hanno tradito,non l’hanno ricambiato e soprattutto non l’avevano accettato per la sua disgraziata condizione.Nonostante tutto,parla anche di progetti futuri  (“penso troppo al mio futuro/penso troppo e vivo male”) e raccomanda di cogliere l’attimo, come nel verso “cogli il giorno e tanto amore cogli i fiori di lillà”; effettivamente la canzone parla anche d’amore, ma in questo caso l’amore associato alla sofferenza ed al dolore..
 

Stava immobile nel letto con le gambe inesistenti
e una piaga sulla bocca che seccava il suo sorriso
mi parlava rassegnato con la lingua di chi spera
di chi sa che e' prenotato sulla Sedia di lilla'
Ogni volta che rideva si stracciavano le labbra
e il sapore che ne usciva era di stagione amara
le sue rughe di cemento lo solcavano di rosso
prontamente diluito da una goccia molto chiara
"penso troppo al mio futuro" mi diceva delirando
"penso troppo al mio futuro, penso troppo e vivo male
penso che fra pii di un anno cambieranno i miei progetti
penso che fra pii di un anno avro' nuove verita'
tu non farmi questo errore vivi sempre nel momento
cogli il giorno e tanto amore cogli i fiori di lilla'"
"Quanti amici hanno tradito" continuava innervosito
"quanti amici hanno tradito per la causa dell'Amore"
sono andato a casa sua sono andato con i fiori
mi hanno detto che era uscito che era andato a passeggiare
ma vedevo un'ombra appesa la vedevo dondolare
l'ombra non voleva stare sulla sedia di lilla'

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