6 ago 2010

Hiroshima, 6 agosto 1945

Quando ero piccolo sentivo spesso parlare del "fungo", a volte mi svegliavo con incubi di catastrofe atomica, anche i film erano pervasi da quella angoscia da fine del mondo... ora? Non sono certo state smantellate quelle bombe, si sono moltiplicate e diffuse, anzi, fuori dallo schematismo terribilmente controllato della guerra fredda,eppure sembra che non faccia più tanto effetto sapere che potremmo distruggerci in un soffio di follia...Penso a coloro che dicono di essere i portatori di democrazia in Afghanistan,avrà conseguenze anche peggiori. Dicono...
Non si ancora bene l'effetto del fosforo bianco e dell'uranio impoverito...che sarà pure impoverito ma non è esente da radioattività che causano danni minori a chi ne entra in contatto ma che potrebbe avere ripercursioni sulle generazioni future...e pare che i primi dati stiano arrivando!!!



La mia pelle
è polvere
Le mie ossa
gelido vento
La mia città
un ricordo
L'uomo ha reso,
In un lampo di luce,
triste grigiore
il colore della nostra vita
La mano
di una cinica vestale
mi accarezza,
cancella la mia vita,
disperde il mio corpo
in una lacrima di fuoco.
Ma la mia mente
vola in cielo
e con un ombra di gabbiano
ricade a terra.
Ma se quest'ombra
velerà soltanto
la cenere del mio mondo,
che almeno
accechi
chi ha tolto il nido
al mio eterno
volare


A gennaio è morto Tsutomu Yamaguchi,l’uomo che è sopravvissuto agli unici due bombardamenti atomici della storia, a tutti e due: quello di Hiroshima del 6 agosto e quello di Nagasaki, città poco più a sud sull’isola di Kyushyu, del 9 agosto 1945.
Il signor Yamagughi, allora ingegnere della Mitsubishi Heavy Industries Nagasaki Shipyard & Machinery Works, si trovava a Hiroshima in viaggio di lavoro quando il 6 agosto del 1945 il B-29 americano sganciò la prima atomica. Colpito dalle radiazioni a circa 3 km di distanza dall’epicentro, ricevette ustioni di vario grado sul corpo e si fermò quella notte per ricevere alcune cure. Il mattino dell’8 fece ritorno a Nagasaki, sua città natale. Giusto in tempo per assistere al secondo bombardamento. Alcuni giorni dopo Yamaguchi si recò, inoltre, nelle vicinanze dell’epicentro di Nagasaki in cerca dei suoi familiari, rimanendo così esposto alle radiazioni residue. La sua storia è stata verificata anche attraverso riscontri con un altro sopravvissuto. “Per quanto ne sappiamo, lui è il primo ad essere riconosciuto come vittima sopravvissuta a entrambe le bombe. E’ un caso molto sfortunato, ma potrebbero essercene molti altri come il suo”, ha commentato un funzionario di Nagasaki, Toshiro Miyamoto. Il riconoscimento del governo prevede per le vittime ancora in vita, i cosiddetti hibakusha (letteralmente “folgorati dalla bomba”), il diritto a una pensione, a trattamenti medici speciali gratuiti e alle spese per i funerali.Il signor Yamaguchi non c'è più, ma la sua doppia esposizione alle radiazioni,riconosciuta ufficialmente,ne ha fatto una testimonianza fortissima:“potrò raccontare alle giovani generazioni le orribili storie dei bombardamenti atomici anche dopo la mia morte”. Yamaguchi era "solo" uno dei circa duecentosessantamila sopravvissuti agli attacchi atomici. Tutti negli anni hanno sviluppato varie malattie causate dalle radiazioni, tra cui il cancro.
Più di centoquarantamila furono i morti a Hiroshima e settantamila a Nagasaki, ma a distanza di più di sessanta anni è ancora un problema tutt’altro che risolto e le atomiche continuano a far morire.

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